anno XXXIV 2005
L’INNOCENZA DE’ CICLOPI DI LUIGI POZZI

a cura di Renato della Torre e Giuliano Fabbro 

 



Ancora una volta l’Associazione “Amici di Venzone” tratta l’argomento musicale e propone nel suo annuale bollettino l’opera L’innocenza de Ciclopi del venzonese Luigi Pozzi, poeta, musicista, sacerdote e membro dell’Accademia degli Sventati di Udine, vissuto nel XVII secolo. Si tratta di una pubblicazione eccezionale, in quanto ripropone per intero lo spartito e il testo letterario della terza opera del Pozzi dopo più di quattrocento anni dalla sua prima pubblicazione. Corredato da una biografia dell’autore, da inedite note storiche sulla casata Pozzi di Venzone e dalla descrizione dell’opera citata, il lavoro è stato minuziosamente analizzato e riproposto il più fedelmente possibile. La considerevole quantità di note e riferimenti bibliografici fa della pubblicazione un lavoro completo e attendibile e rende più agevole, a chi ne fosse interessato, una ricerca autonoma sul Pozzi e delle sue opere. E’ quindi con soddisfazione che l’Associazione venzonese propone questo ultimo bollettino, imperdibile opportunità per tutti gli appassionati del sopra menzionato genere, nonché importante contributo alla storia e alla cultura venzonesi. 

(riassunto a cura di Marinella Zamolo) 


The Innocence of the Cyclops by Luigi Pozzi edited by Renato della Torre and Giuliano Fabbro Once again the Association Amici di Venzone renews its interest in music by dedicating its annual bulletin to the piece The Innocence of the Cyclops by Luigi Pozzi, the XVII-century poet, musician and priest from Venzone, who was a member of the Academy of the “Sventati di Udine”. This publication is quite exceptional since it reproduces in full the score and the literary text of Pozzi’s third piece over four hundred years after its first publication. The work, which includes a biography of the author, unpublished historical notes on the Pozzi family from Venzone and a description of the piece, was analysed thoroughly and re-proposed as faithfully as possible. The notable amount of notes and bibliographical references make this publication complete and trustworthy, thereby making it easier for those interested to autonomously study Pozzi and his works. It is thus with great satisfaction that the Association proposes this bulletin, which cannot be missed by all those fond of this genre and which is certainly an important contribution to the history and culture of Venzone. 

(traduzione di Deborah Saidero)